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Articolo generato con l’ai per testare i posizionamenti 😛

Guida Definitiva alle Impostazioni Google Ads (Italiano): Dalle Basi alle Strategie per il Profitto

L’interfaccia di Google Ads può sembrare un labirinto. Decine di menu, opzioni nascoste, acronimi incomprensibili. È progettata per essere complessa, e un singolo clic nel posto sbagliato può trasformare un investimento pubblicitario in un’emorragia di budget. Se ti senti perso o temi di sprecare denaro, non sei solo.

La verità è che le **impostazioni di Google Ads** non sono solo opzioni tecniche: sono le leve del tuo successo. Sono le decisioni strategiche che determinano se le tue campagne genereranno clienti profittevoli o solo clic a vuoto. Questa non è una semplice traduzione del manuale di Google. Questa è una guida strategica scritta da un professionista, Fabio Antichi, per aiutarti a navigare questo labirinto con la mappa del tesoro in mano, trasformando ogni impostazione in un’opportunità di profitto.

I 2 Livelli di Impostazioni che Devi Dominare

Per non perdersi, bisogna procedere con ordine. Le impostazioni si dividono in due livelli gerarchici, entrambi fondamentali.

  1. Impostazioni a Livello di Campagna: Il cuore pulsante, dove si definisce il 90% della strategia.
  2. Impostazioni a Livello di Account: Le fondamenta, spesso trascurate, che garantiscono la salute e la corretta misurazione di tutto.

Livello 1: Le Impostazioni di Campagna – Qui si Vince o si Perde

Ogni volta che crei una nuova campagna, queste sono le scelte che separano i professionisti dai dilettanti.

1. Obiettivo della Campagna

Cosa fa: Dice a Google cosa vuoi ottenere (Vendite, Lead, Traffico, etc.).

L’Errore Comune: Scegliere “Traffico sul sito web” pensando che più visite equivalgano a più vendite. Questo porta Google a cercare utenti “cliccatori”, non “acquirenti”.

La Scelta del Professionista: Scegliere sempre un obiettivo basato sulla conversione (Vendite per un e-commerce, Lead per un’azienda di servizi). Se hai dubbi, scegli “Crea una campagna senza un obiettivo”. Questo ti darà il massimo controllo manuale, impedendo a Google di prendere decisioni sbagliate per te.

2. Reti (Search vs. Display)

Cosa fa: Decide dove verranno mostrati i tuoi annunci.

L’Errore Comune (e più costoso): Lasciare spuntate le caselle “Includi partner di ricerca Google” e “Includi la Rete Display di Google” in una campagna sulla Rete di Ricerca. Stai mischiando due mondi completamente diversi, diluendo il budget e rendendo impossibile analizzare i dati correttamente. Questo singolo errore può bruciare fino al 50% del tuo budget.

La Scelta del Professionista: DESELEZIONARE SEMPRE entrambe le caselle. Le campagne Search devono girare solo sulla Ricerca Google. Le campagne Display vanno create separatamente, con strategie e creatività dedicate. Senza eccezioni.

3. Località

Cosa fa: Definisce l’area geografica target.

L’Errore Comune: Impostare “Italia” e basta. Cliccando su “Opzioni impostazioni geografiche”, l’impostazione predefinita è “Presenza o interesse”. Questo significa che il tuo annuncio per “idraulico Roma” potrebbe essere mostrato a una persona a Milano interessata a Roma, sprecando un clic.

La Scelta del Professionista: Selezionare sempre “Presenza: persone che si trovano nelle tue località target o che le frequentano regolarmente”. Questo garantisce che il tuo budget venga speso solo su persone fisicamente presenti nell’area che ti interessa.

4. Budget e Offerte (Bidding)

Cosa fa: Dice a Google quanto vuoi spendere e come competere nelle aste.

L’Errore Comune: Usare “Massimizza i clic”. È il modo più veloce per ottenere traffico di bassa qualità a un costo elevato. Un’altra trappola è partire subito con “Massimizza le conversioni” su un account nuovo, senza dati storici, dando a Google carta bianca per spendere il tuo budget come vuole.

La Scelta del Professionista:

  • Fase 1 (Account Nuovo): Partire con CPC Manuale Ottimizzato. Questo ti dà il massimo controllo iniziale sul costo per clic.
  • Fase 2 (Dopo 30+ conversioni): Passare a una strategia di Smart Bidding come Massimizza il valore di conversione (con ROAS target) per e-commerce, o Massimizza le conversioni (con CPA target) per la lead generation. Questo ti permette di sfruttare l’intelligenza artificiale di Google, ma mantenendo un controllo ferreo sui costi.

Livello 2: Le Impostazioni di Account – Le Fondamenta Invisibili

Queste impostazioni vengono configurate una volta, ma il loro impatto è permanente e cruciale.

Monitoraggio delle Conversioni (Il Cruscotto)

Ubicazione: Strumenti e impostazioni > Misurazione > Conversioni

Perché è Vitale: Senza un corretto tracciamento delle conversioni (form compilati, acquisti, telefonate), stai volando alla cieca. È l’impostazione più importante in assoluto. Non ha senso investire un solo euro prima di averla configurata perfettamente. Permette a te e a Google di capire cosa funziona e cosa no, e di ottimizzare per il profitto.

Elenchi dei Segmenti di Pubblico (Remarketing)

Ubicazione: Strumenti e impostazioni > Libreria condivisa > Gestione segmenti di pubblico

Perché è Vitale: Qui crei le liste per il remarketing (es. “tutti i visitatori”, “chi ha abbandonato il carrello”). Va configurato subito, anche se non prevedi di fare remarketing a breve. Inizierà a raccogliere dati preziosi che potrai usare in futuro per recuperare clienti e aumentare drasticamente il ROI.

Parole Chiave a Esclusione a Livello di Account

Ubicazione: Contenuti > Esclusioni > Parole chiave a esclusione > Elenchi di parole chiave a esclusione

Perché è Vitale: Hai parole chiave che non vorrai MAI associare al tuo brand (es. “gratis”, “torrent”, “lavoro”, “opinioni”)? Creare una lista a livello di account e applicarla a tutte le campagne ti fa risparmiare tempo e denaro, garantendo una pulizia di base su tutto il traffico in entrata.

Quando la Guida non Basta: Il Limite del Fai-da-Te

Conoscere queste impostazioni è un passo enorme. Ti mette già al di sopra del 90% degli inserzionisti. Ma conoscere i singoli pezzi di un motore non significa saper costruire un’auto da Formula 1. La vera maestria sta nell’orchestrare queste impostazioni, farle lavorare in sinergia e adattarle continuamente in base ai dati, al mercato e ai tuoi obiettivi di business.

Se dopo aver letto questa guida ti senti più consapevole ma anche più sopraffatto dalla complessità, è un’ottima cosa. Significa che hai capito la vera portata della sfida.

Vuoi che un Pilota Esperto Controlli la Tua Cabina di Pilotaggio?

Spesso, gli sprechi maggiori si nascondono in impostazioni che sembrano corrette. Un’analisi strategica professionale può rivelare opportunità di profitto che non pensavi esistessero.

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FAQ: Le Domande più Frequenti sulle Impostazioni di Google Ads

Risposte rapide ai dubbi più comuni.

Quali sono le 3 impostazioni più importanti da controllare per un principiante?

1. Reti: Deseleziona SEMPRE la Rete Display e i Partner di ricerca dalle campagne Search. 2. Località: Imposta la targetizzazione su “Presenza”. 3. Monitoraggio Conversioni: Assicurati che sia installato e funzionante prima di spendere un euro.


Come faccio a sapere se le mie impostazioni attuali sono corrette?

Un buon indicatore è il “Search Impression Share lost due to rank/budget”. Se è molto alto, le tue offerte e il tuo budget potrebbero essere mal tarati. Un altro è analizzare i “Termini di ricerca” per vedere se stai pagando per clic non pertinenti: se sì, la tua strategia di keyword e esclusioni è debole. L’unico modo certo, però, è un’analisi professionale (audit).


È meglio usare le strategie di offerta automatiche (Smart Bidding) o manuali?

Dipende dalla fase del tuo account. Manuale (con eCPC) all’inizio per avere controllo e raccogliere dati. Automatico (con CPA/ROAS Target) una volta che l’account ha un volume di conversioni sufficiente (almeno 30-50 al mese) per dare all’algoritmo dati di qualità su cui lavorare. Lo Smart Bidding senza dati è un suicidio finanziario.

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